AFGHANISTAN.....-Centro Studi Esercito
La partecipazione militare alla missione in Afghanistan alla luce degli interessi nazionali e strategici nell’area.
Lo studio ha lo scopo di disporre in tempi relativamente brevi di elementi oggettivi circa gli esiti della partecipazione del contingente nazionale alla missione NATO in Afghanistan secondo un’ottica di "whole of government/nation approach".
Il Presidente degli Stati Uniti ha avviato una politica volta a ridurre, almeno in alcuni quadranti strategici, la presenza militare statunitense. Pertanto, risulta possibile la conclusione dell’impegno NATO in Afganistan (International Security Assistance Force da dic. 2001 a dic. 2014, Resolute Support da gen. 2015).
Detto disimpegno risulta ancor più probabile a seguito delle trattative in corso con i Talebani, contro i quali si è combattuto negli ultimi 18 anni, con contestuale ritiro anche del contingente nazionale (together in, out together). La decisione in argomento, quando ancora in Afghanistan sussistono problemi legati alla sicurezza, potrebbe influenzare l’opinione pubblica sulla percezione che quest’ultima ha della partecipazione nazionale alle missioni cosiddette fuori area.
Il team di lavoro sarà composto da membri del CSE che si avvarranno della consulenza di militari, appartenenti al mondo universitario, ricercatori e analisti di geo-politica.
Lo studio avrà durata annuale e al termine il CSE produrrà un Non Paper per dare risposta alle seguenti domande:
- la situazione interna afghana è effettivamente ancora critica, ma finchè le forze NATO erano presenti in numero sufficiente (missione ISAF) le condizioni di sicurezza erano tali da consentire la ricostruzione del paese in tutte le sue componenti?
- lo strumento militare (almeno fino a quando erano presenti forze sufficienti) ha raggiunto gli obiettivi preposti? (controllo del territorio e protezione della popolazione locale, formazione delle ANSF (Afghan National Security Forces - Esercito e Polizia), ricostruzione a livello locale grazie ai Quick Impact Project).
- E’ stata completata la ricostruzione del Paese (State building, in particolare nei settori governance e infrastrutturale)? In altre parole, c’è stato il Whole of government/nation approach e/o è stato applicato il Comprehensive Approach to Civil-Military Crisis Management?
- Si è tenuto conto di altri importanti fattori (storici, culturali, religiosi, etnici, …), che da sempre rendono molto difficile la convivenza interna e le attività di attori esterni volte alla completa stabilizzazione del Paese?
In merito, risulterà necessario raccogliere dati di fatto in particolare riferiti alla Regione Ovest dell’Afghanistan, ove ha operato l’Italia comandando il RCW (Regional Command West), ora TAAC-W (Tactical Assist Advice Command West), ed in particolare:
- indicatori economici e sociali;
- numero e tipo dei Quick Impact Project realizzati dal Contingente nazionale e di altre opere costruite dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
- ANSF formate ed addestrate dagli istruttori nazionali, essenzialmente dell’Esercito.
La raccolta di dati tenderà a coinvolgere COIDIFESA, SME, COMFOTER, MNCG, MAECI, Ambasciata Afghana, Vice Comandanti di RS, DCOS SPT di RS, ultimo Comando Contingente ed eventualmente Comando Contingente attualmente schierato in T.O..